Microcredito, arrivano rinforzi. Elevato il limite dei prestiti, raddoppiati i tempi di rimborso
Aboliti, con la legge di bilancio, i limiti patrimoniali che condizionavano i finanziamenti. La Manovra 2022 cambia le regole per la concessione dei finanziamenti targati microcredito. In meglio.
Per micro e piccole imprese e professionisti il limite massimo di prestiti erogabili passa da 40 mila euro a 75 mila euro. Raddoppiano anche i tempi di rimborso dei finanziamenti chirografari agevolati, che passano da 7 a 15 anni, mentre vengono abrogati i limiti economici e patrimoniali che condizionavano l’ammissibilità al sostegno finanziario (ricavi, livello di indebitamento e attivo). Restano invece valide le misure agevolative in termini di tassi d’interesse e di garanzie reali che non vengono richieste ai soggetti finanziati. Per le piccole imprese è previsto il rilascio di una garanzia pubblica da parte del Fondo di garanzia Pmi pari all’80% dell’importo finanziato. La richiesta di accesso al microcredito è totalmente gratuita fino all’atto di erogazione del finanziamento e non viene effettuata la segnalazione nella Centrale rischi della Banca d’ Italia.
Microcredito.
Il microcredito consiste in un prestito di non elevate dimensioni, non coperto da garanzie reali, associato a servizi di tutoring e coaching, che si differenzia rispetto ai tradizionali prestiti bancari per: i bassi tassi di interesse; l’assistenza tecnica e il monitoraggio delle attività finanziate con il prestito; il bilanciamento tra gli interessi dei finanziatori e il bisogno di denaro di chi richiede il prestito.
A differenza di quanto avviene nella finanza tradizionale, nel mondo del microcredito c’è maggiore attenzione ai temi etici e il tentativo di ascolto e di comprensione delle esigenze dei soggetti che hanno bisogno di denaro. Oltre all’attività di finanziamento svolta da alcuni istituti bancari attivi a livello nazionale, ci sono possibilità di ottenere prestiti anche a livello regionale.
Tra i vantaggi del microcredito: il microcredito finanzia tutto, anche l’Iva; lo stato garantisce l’80% del tuo finanziamento;
non sono richieste garanzie reali;
eventualmente quelle personali solo in forma ridotta;
i finanziamenti possono avere durata fino a 15 anni;
non c’è segnalazione in centrale rischi; il soggetto vieni finanziato per la validità del suo progetto e per le sue capacità personali.
Prestiti chirografari agevolati.
Il dl 137/2020, cosiddetto decreto Ristori, aveva innalzato l’importo precedente del microcredito, da 25 mila euro (stabiliti dal dl 23/2020, decreto Liquidità) a 40 mila euro, soglia massima che, come premesso, la manovra 2022 ha innalzato a 75 mila euro.
Per ottenere il finanziamento è necessario recarsi in una delle banche convenzionate con l’Ente nazionale per il microcredito e presentare la richiesta. Un tutor, gratuitamente, darà supporto al soggetto interessato al finanziamento, per comprendere se il suo progetto imprenditoriale sia realizzabile o meno. Mentre precedentemente i prestiti chirografari a tassi agevolati potevano essere rimborsati entro 7 anni, incluso un eventuale periodo di preammortamento, con le modifiche al corpo della normativa apportate dalla Manovra 2022 il periodo di rimborso viene innalzato fino a 15 anni.
Destinatari del microcredito.
Professionisti e imprese titolari di partita Iva da non più di 5 anni; professionisti e imprese individuali aventi fino a 5 dipendenti; società di persone, srl semplificate, cooperative con dipendenti non soci fino a 10 unità.
Pmi.
Microcredito di impresa si rivolge anche alle Pmi già avviate e funzionanti che hanno raggiunto almeno il primo anno di attività, per migliorare gli assetti organizzativi, per acquistare nuovi macchinari, per assumere nuovo personale, per investimenti in marketing. Per queste necessità il microcredito mette a disposizione fino a 35 mila euro, oltre a un’attività di tutoraggio. Il microcredito finanzia direttamente l’impresa, adotta criteri di merito creditizio basati sul capitale umano ed è assistito da una garanzia statale offerta dal Fondo nazionale di garanzia (sezione microcredito).
Microcredito di impresa finanzia anche le offerte formative disponibili: corsi post laurea, master di primo livello, corsi professionali e di specializzazione, studi all’ estero, percorsi pre-assunzione e corsi di lingue.
Professionisti.
Il microcredito finanzia l’avvio dell’attività professionale, a condizione che ci si sia iscritti a un albo. Anche in questo caso il microcredito accompagna l’attività attraverso la figura del tutor.
Vengono finanziate anche le spese di formazione anche per i dipendenti, nonché l’acquisto di software professionale.
L’Ente nazionale per il microcredito.
L’Ente nazionale per il microcredito è un ente pubblico non economico che svolge importanti funzioni in materia di microcredito e microfinanza, a livello nazionale e internazionale. In particolare, l’Ente si occupa: della promozione, indirizzo, agevolazione, valutazione e monitoraggio degli strumenti microfinanziari promossi dall’ Ue e delle attività microfinanziarie realizzate a valere sui fondi comunitari; del monitoraggio e valutazione delle iniziative italiane di microcredito e microfinanza; della promozione e sostegno dei programmi di microcredito e microfinanza destinati allo sviluppo economico e sociale del Paese, nonché ai Paesi in via di sviluppo e alle economie in transizione.
Mission dell’Ente consiste nel favorire l’accesso al credito delle microimprese e delle categorie sociali che si trovano in condizione di svantaggio, attraverso la promozione degli strumenti della microfinanza, l’assistenza tecnica, la ricerca, la formazione, la diffusione di buone pratiche.
Per conoscere quali sono le banche convenzionate, si può consultare l’elenco sul sito web dell’Ente per il microcredito: https://www.microcredito.gov.it/
Le finalità ammesse.
Le attività d’impresa che rispettano questi requisiti possono fare domanda per ottenere la garanzia del Fondo pubblico, a condizione che il prestito venga usato per uno degli scopi indicati dal Mise. In particolare, le finalità ammesse riguardano: l’acquisto di beni (incluse le materie prime necessarie alla produzione dei beni o servizi e le merci destinate alla vendita) o servizi connessi all’ attività; il pagamento di retribuzioni di nuovi dipendenti e soci lavoratori; il sostenimento dei costi per corsi di formazione aziendale; il ripristino del capitale circolante; operazioni di liquidità.
Per richiedere la tutela del Fondo è necessario prenotare online la garanzia, confermare la prenotazione entro 5 giorni dimostrando di aver trovato un finanziatore autorizzato disposto a concedere il prestito e infine presentare la domanda di ammissione alla garanzia entro 60 giorni. A presentare la domanda deve essere uno dei soggetti autorizzati: banche, intermediari finanziari, operatori di microcredito.
Il fondo di garanzia.
I prestiti concessi dagli operatori di microcredito non sono accompagnati da garanzie reali. Questo può rappresentare un rischio se si considera che professionisti, artigiani e società che possono accedere a questa formula hanno attività di piccole dimensioni e con un volume d’affari ridotto. Per tutelare gli operatori autorizzati a concedere prestiti di microcredito è nato il Fondo di garanzia per il microcredito, istituito nel 2014 con un decreto del ministero dello sviluppo economico. Con un secondo decreto nel 2015 è stata semplificata la procedura per l’accesso al fondo ed è stata concessa alle imprese la possibilità di richiedere la prenotazione della garanzia direttamente online.
Si tratta di un fondo pubblico che garantisce le operazioni di finanziamento. Possono richiedere l’assistenza del fondo i professionisti e le imprese attivi da meno di 5 anni, con meno di 5 dipendenti e che operano nei settori individuati dal ministero. Prima delle modifiche apportate nella Manovra 2022, per poter ottenere la garanzia del Fondo era necessario rispettare precisi valori di bilancio (attivo patrimoniale non oltre i 300 mila euro, ricavi inferiori a 200 mila euro e un indebitamento totale entro i 100 mila euro). Ora questi limiti non sono più vigenti.
Documentazione.
Le imprese e i professionisti in essere da più di 18 mesi devono produrre, oltre ai documenti anagrafici, camerali e costituivi: copia di delibere assembleari in cui vengono conferiti i poteri all’ organo amministrativo a richiedere, perfezionare e utilizzare fidi bancari; situazione economico/patrimoniale a data recente; copia delle ultime due dichiarazioni dei redditi della società/ditta, dell’amministratore e dei soci; dettaglio delle operazioni di leasing e degli affidamenti bancari.
( Articolo di Bruno Pagamici pubblicato su “Italia Oggi” )
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