Bonus Sud e credito d’imposta beni strumentali: con il cumulo incentivi fino all’85%
Bonus raddoppiati per le imprese che investono al Sud. L’Agenzia delle Entrate conferma, con la risposta ad interpello n. 360 del 2020, il cumulo tra il credito d’imposta per investimenti in beni da destinare a strutture produttive nel Mezzogiorno e il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi, comprensivo dei beni immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica secondo il modello Industria 4.0, previsto dalla legge di Bilancio 2020. Le imprese possono quindi ottenere entrambi i benefici e raggiungere fino all’85% di copertura sugli investimenti.
Incentivi fino all’85% della spesa per le piccole imprese del Mezzogiorno, la conferma arriva dall’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 360 del 16 settembre 2020.
Il contributo così alto è possibile perché le piccole imprese ubicate nelle regioni del Sud possono ottenere il 45% dal credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno (articolo 1, commi da 98 a 108, della l. n. 208/2015, e successive modifiche e integrazioni) cumulabile con un ulteriore 40% di credito d’imposta investimenti previsto dal piano Transizione 4.0 (articolo 1, comma 185, della l. n. 160/2019 – legge di Bilancio 2020).
Il contributo non è concesso a tutte le imprese con la stessa aliquota e solo gli investimenti che sono riconducibili a industria 4.0, una volta interconnessi, possono permettere l’ottenimento dei massimali validi per singola impresa e per ammontare di investimento.
Le grandi imprese partono dal 65% e possono scendere al 50% se realizzano investimenti oltre i 2 milioni di euro in beni industria 4.0, la percentuale può scendere al 31% se i beni sono tradizionali.
Come funzionano i due crediti d’imposta?
Cos’è il credito d’imposta investimenti in beni strumentali nuovi
È operativo in tutta Italia e viene riconosciuto con aliquota differenziata a seconda della tipologia di beni oggetto dell’investimento; copre gli investimenti in beni strumentali nuovi, ivi compresi i beni immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica secondo il modello Industria 4.0.
I beneficiari del credito d’imposta sono le imprese che, a decorrere dal 1° gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, realizzano investimenti. Il termine di realizzazione può essere differito al 30 giugno 2021. Le imprese devono fare attenzione poiché il termine è fissato al 31 dicembre come era per l’iperammortamento.
Il differimento è possibile solo se entro il 31 dicembre 2020 le imprese emettono l’ordine, questo viene accettato dal fornitore e avviene il trasferimento di una somma pari almeno al 20% della spesa a titolo di acconto.
Possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, ivi incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito. Sono escluse dall’agevolazione le imprese in stato di crisi che coincidono con le imprese in liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, nonché ogni altra procedura concorsuale prevista dalla legge fallimentare, dal D.Lgs. n. 14/2019 o da altre leggi speciali o che abbiano in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni.
La fruizione del beneficio è condizionata al rispetto della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori. Sono agevolabili gli investimenti in beni strumentali nuovi, funzionali all’esercizio d’impresa, destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato. Il credito d’imposta è riconosciuto in misura differenziata a seconda della tipologia di beni oggetto dell’investimento. Per gli investimenti aventi a oggetto beni ricompresi nell’allegato A annesso alla legge di Bilancio 2017, relativi ai beni materiali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello “Industria 4.0”, il credito d’imposta è riconosciuto:
- nella misura del 40 per cento del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- nella misura del 20 per cento per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili, pari a 10 milioni di euro.
Per gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria, viene considerato il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni. Per gli investimenti aventi ad oggetto beni immateriali (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali Industria 4.0 (ricompresi nell’allegato B annesso alla l. n. 232/2016, come integrato dall’articolo 1, comma 32, della l. n. 205/2017 e successivamente integrato dalla legge di Bilancio 2018) il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 15 per cento del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 700 mila euro.
Sono agevolabili anche le spese per servizi sostenute in relazione all’utilizzo dei beni immateriali acquisiti mediante soluzioni di cloud computing, per la quota imputabile per competenza. Gli investimenti aventi a oggetto beni diversi da quelli ricompresi nei predetti allegati possono ottenere un credito d’imposta nella misura del 6 per cento del costo e nel limite massimo di 2 milioni di euro.
Sono ammissibili nel costo agevolabile anche gli oneri accessori di diretta imputazione, esclusi gli interessi passivi e le spese generali. Tuttavia, per i beni materiali e immateriali strumentali per l’esercizio dell’impresa sono compresi nel costo gli interessi passivi iscritti in bilancio ad aumento del costo stesso per effetto di disposizioni di legge. Nel costo di fabbricazione possono essere aggiunti con gli stessi criteri anche i costi diversi da quelli direttamente imputabili al prodotto.
Contributo spettante – Investimenti macchinari Industria 4.0 fino a 2 milioni di euro = 40% – Investimenti macchinari Industria 4.0 oltre i 2 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro = 20% – Investimenti beni immateriali = 15% – Investimenti macchinari tradizionali = 6% |
Come funziona il credito d’imposta investimenti al Sud
Sono ammesse tutte le imprese che realizzano investimenti in beni strumentali nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna, Abruzzo.
Possono accedere al “Bonus Investimenti Sud” ed ottenere il credito d’imposta le imprese di qualsiasi natura giuridica e dimensione a prescindere dal settore economico, sono inclusi il settore agricoltura e costruzioni è escluso il settore dei trasporti. Sono agevolabili tutti gli investimenti in macchinari che sono strumentali all’attività d’impresa e parte del ciclo produttivo aziendale.
I beni devono essere nuovi. Possono essere acquisiti tramite leasing, ma per essere agevolabili impresa deve esercitare l’opzione di acquisto.
Contributo spettante – Piccole imprese = 45% – Medie imprese = 35% – Grandi imprese = 25% |
( Articolo di Roberto Lenzi pubblicato su “Inform@Mail )