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Il contributo per la trasformazione digitale delle PMI

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Con la pubblicazione del decreto direttoriale del 1° ottobre sul sito del Ministero dello Sviluppo economico, risulta definito il mosaico normativo alla base del Bando nazionale che favorisce la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle aziende, tramite l’applicazione di tecnologie avanzate previste nell’ambito di Impresa 4.0 e di quelle relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera.

Destinatarie dell’agevolazione sono le piccole e medie imprese dell’intero territorio nazionale:

  • che operino nel settore manifatturiero e/o in quello dei servizi diretti alle imprese manufatturiere e/o nel settore turistico e/o nel settore del commercio;
  • con almeno due bilanci approvati;
  • con un importo di ricavi dell’ultimo bilancio depositato pari almeno a 100.000 €;
  • non sono sottoposte a procedura concorsuale e/o in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente.

Le imprese in oggetto possono presentare domanda di agevolazione singolarmente, oppure anche congiuntamente tra loro (purché in numero non superiore a dieci) in caso di progetti da realizzare mediante contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione, compresi il consorzio e l’accordo di partenariato in cui figuri come soggetto promotore capofila, ad esempio, un Digital Innovation Hub. I progetti agevolabili devono avere come obiettivo la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, da realizzarsi mediante l’implementazione di una od entrambe le due seguenti:

1. tecnologie abilitanti tra quelle ricomprese nel Piano Nazionale Impresa 4.0 (soluzioni di produzione avanzate, manifattura additiva, realtà aumentata, simulation, integrazione orizzontale e verticale, industrial internet, cloud, cybersecurity, big data e analytics);

2. tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera, finalizzate:

• all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori;

• al software;

• alle piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio;

• ad altre tecnologie, quali ad esempio sistemi di e-commerce, sistemi di pagamento mobile e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati, blockchain, intelligenza artificiale.

I progetti, di importo compreso tra 50.000 euro e 500.000 euro, devono riguardare: innovazione di processo oppure innovazione organizzativa, oppure riguardare progetti di investimento. Nel primo caso, risultano agevolabili le seguenti spese: costo del personale dipendente o in rapporto di collaborazione addetto alle attività di innovazione; quota parte dell’amm.to di strumenti e attrezzature utilizzati nelle attività di innovazione; consulenze connesse alle attività di innovazione (compresi i costi per brevetti e know how); spese generali (compresi eventuali materiali utilizzati elle attività). In caso di progetti di investimento, invece, è agevolabile il costo di acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature tecnologicamente avanzati (sono esclusi gli investimenti in locazione finanziaria) nonché di eventuali software e immobilizzazioni immateriali necessarie al progetto, il costo di consulenza specialistica (max 10% del progetto) ed i canoni per utilizzo di programmi informatici o per fruizione di servizi di banda larga o ultralarga.

Occorre prestare attenzione affinché i progetti, per essere annoverati tra quelli agevolabili, potranno essere avviati solo in seguito alla data di presentazione della domanda di agevolazione e prevedere una durata non superiore a 18 mesi dalla data di accoglimento della richiesta emesso da parte dell’ente competente. L’agevolazione è estremamente appetibile e riconosciuta sotto forma di contributo a fondo perduto pari al 10% delle spese ammissibili a cui è abbinato un finanziamento statale a tasso zero della durata massima di 7 anni. L’ulteriore interesse per le aziende è rappresentato dal fatto che l’incentivo è cumulabile per le rispettive spese sia col credito d’imposta nazionale fino al 40% previsto per gli investimenti in beni strumentali 4.0 sia con quello per le attività di ricerca, sviluppo e innovazione, quest’ultimo concesso in via ordinaria fino al 12% dei relativi costi. Da tempo attesa dalle imprese, la data di apertura dello sportello per la presentazione delle domande di agevolazione, che dovrà avvenire esclusivamente tramite apposita procedura informatica, è fissata al prossimo 15 dicembre. La particolarità di tale incentivo è data dal fatto che le richieste di contributo presentate lo stesso giorno sono considerate come pervenute nello stesso istante e, in caso di insufficienza delle risorse, saranno ammesse alla fase istruttoria sulla base del maggior punteggio ottenuto in virtù dei quattro seguenti criteri di valutazione:

• solidità economico/patrimoniale dell’impresa;

• coerenza del progetto con gli obiettivi previsti dal bando;

• parametri di performance connessi alla realizzazione del progetto;

• ragionevolezza dei costi da sostenere in relazione al progetto da realizzare.

Le risorse disponibili ammontano complessivamente a 100 milioni di euro, di cui:

• una quota pari al 25% è riservata ai progetti delle piccole imprese ed a quelli realizzati tramite contratto di rete;

• una quota pari al 5% è riservata alle PMI che, alla data di presentazione della domanda di agevolazione sono in possesso del rating di legalità

( Articolo di Sofia Pantani pubblicato su “Euroconference News” )

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