Aspetti contabili e fiscali delle rivendite di generi di monopolio
Chi esercita l’attività di rivendita di generi di monopolio si trova molto spesso ad affrontare varie peculiarità sia in tema IVA che in ambito contabile.
Questi aspetti particolari sono legati al regime IVA definito “monofase” tipico di generi di monopolio e alla corretta rilevazione contabile degli aggi spettanti agli esercenti. Lo scopo del presente contributo è quello di fornire una disamina generale sul trattamento contabile e fiscale della rivendita di generi di monopolio.
Premessa
Le imprese che svolgono l’attività di rivendita di generi di monopolio devono affrontare varie peculiarità, soprattutto legate all’applicazione dell’IVA. Infatti, si troveranno ad affrontare operazioni fuori campo IVA ai sensi dell’articolo 74 del D.p.r. 633/1972 relative alla cessione di generi di monopolio e ricariche telefoniche oltre ad operazioni esenti e soggette ad IVA.
Inoltre, questa attività di commerciale consente al cedente di conseguire compensi o ricavi fissi nella misura stabilita dai Monopoli di Stato in relazione a ogni singola tipologia di bene.
Sotto l’aspetto amministrativo ci saranno rilevanti differenze nel rilevare queste operazioni a seconda del regime contabile, ordinario o semplificato, scelto dal rivenditore. Infatti, nel primo caso l’annotazione avverrà “a costi e ricavi” mentre, nel secondo caso, verranno rilevati solo gli aggi spettanti.
Rivendita generi di monopolio
Andando a approfondire la tematica principale di questo contributo occorre rilevare beni di monopolio sono particolari tipologie di beni immessi nel circuito legale di vendita e controllati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Come disposto dall’articolo 24 della Legge 22 dicembre 1957, n. 1293, all’atto di acquisto dei generi di monopolio, gli stessi, devono essere pagati dal rivenditore e, successivamente, verranno ceduti al pubblico ai prezzi stabiliti dalla tariffa di vendita. Diversamente, la cessione di tali beni avviene mediante l’istituzione di apposite rivendite. ordinarie o speciali o, ancora, attraverso un apposito patentino.
Beni di monopolio:
→ Tabacchi
→ Giochi pubblici (lotterie, Lotto, Superenalotto, Gratta e Vinci)
→ Valori bollati
→ Sali e fiammiferi
→ Giornali quotidiani e periodici
→ Ricariche telefoniche
Aspetti contabili e fiscali
Aspetti IVA – regime monofase ed altre peculiarità
I rivenditori di generi di monopolio, per gran parte delle operazioni compiute applicano regimi IVA “monofase”. Infatti, ordinariamente l’IVA è un’imposta che viene applicata in ciascuno dei passaggi commerciali che subisce un bene o un servizio, e attraverso il sistema di rivalsa da un lato e detrazione dall’altro, colpisce in ultima istanza il solo consumatore finale. I regimi c.d. monofase sono invece sistemi nei quali l’IVA non viene assolta con questo meccanismo, ma è dovuta unicamente dal primo soggetto cedente, sulla base del prezzo di vendita al pubblico, alla prima immissione dei beni al consumo, ossia da parte del primo soggetto che interviene nel ciclo produttivo o commerciale.
Si tratta, ai sensi dell’articolo 74, D.p.r. 633/1972, delle seguenti operazioni:
- commercio di generi di monopolio (Sali e tabacchi);
- commercio di giornali quotidiani, di periodici, di libri, dei relativi supporti ecc.;
- prestazioni telefoniche pubbliche e mezzi tecnici per fruire dei servizi di telecomunicazione fissa o mobile;
- rivendita di documenti di viaggio, documenti di sosta.
Meccanismo dei regimi “monofase”
Nei regimi previsti dall’articolo 74, è previsto un meccanismo speciale, dato che per i settori ivi compresi è possibile conoscere fin dall’origine quale sarà il prezzo di vendita al pubblico del bene/servizio al consumatore finale.
Di conseguenza, l’imposta viene assolta dal primo soggetto, mentre i passaggi successivi fino alla fase del consumo sono indenni dagli adempimenti contabili di fatturazione o registrazione, ossia fuori campo di applicazione IVA.
Secondo la lettera a, comma 1, art. 74, D.P.R. n. 633/1972, nel commercio di sali e tabacchi l’imposta è dovuta dall’Amministrazione dei Monopoli sulla base del prezzo di vendita del bene.
Per i soggetti che esercitano la rivendita di generi di monopolio, è necessario segnalare che:
le cessioni di sali e tabacchi | sono da considerarsi fuori campo di applicazione dell’imposta (lettera a, comma 1, articolo 74, D.p.r. 633/1972); |
le cessioni di valori bollati e postali, marche assicurative e similari | sono da considerarsi non soggette IVA (articol 2, comma 3, lettera i); |
le cessioni di schede telefoniche | sono da considerarsi fuori campo IVA (articolo 74, comma 1, lettera d, D.p.r. 633/1972); |
le cessioni di biglietti relativi ai trasporti pubblici urbani | sono da considerarsi fuori campo IVA (articolo 74, comma 1, lettera e, D.p.r. 633/1972); |
aggi relativi a lotto e lotterie nazionali, giochi, ecc | sono da considerarsi esenti IVA (articolo 10, numeri 6 e 7, D.p.r. 633/1972) |
OSSERVA – Trattandosi quindi di esercizio di alcune attività che danno diritto alla detrazione, ed altre che non danno diritto alla detrazione, è necessario ai sensi dell’articolo 19-bis, D.p.r. 633/1972 calcolare la percentuale di detraibilità (c.d. pro-rata).
Aspetti contabili
Dal punto di vista operativo occorre ricordare che l’ammontare dell’aggio è pari alla differenza tra il prezzo di vendita al pubblico del bene e il prezzo di acquisto corrisposto al fornitore dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli (ADM). Pertanto, la cessione di generi di monopolio consente al rivenditore di percepire un ricavo fisso e prestabilito dallo Stato rappresentato dagli aggi.
INFORMA – La contabilizzazione relativa all’acquisto e alla rivendita dei beni in commento differisce a seconda che il soggetto rivenditore sia in regime di contabilità semplificata ovvero ordinaria.
Contabilità ordinaria
I soggetti in contabilità ordinaria contabilizzano gli acquisti e le relative cessioni dei beni in commento a costi e ricavi. Infatti, ai fini delle imposte dirette queste operazioni devono essere contabilizzate a costi e ricavi, assumendo rilievo, quindi, l’intero corrispettivo e non solo l’importo dell’aggio.
Occorre rilevare, da ultimo, che queste operazioni non sono soggette agli obblighi di fatturazione e non limitano il diritto alla detrazione dell’imposta. Infatti, nel caso in cui il rivenditore ponga in essere operazioni esenti non occasionali dovrà essere applicato il calcolo del pro-rata di detraibilità considerando queste cessioni tra quelle che danno diritto alla detrazione, anche se i dati non saranno valorizzati all’interno della dichiarazione IVA.
Contabilmente, per i generi di monopolio, vengono movimentati dei conti transitori e non dei conti economici, in quanto, non costituiscono beni di proprietà.
Contabilità semplificata
Per i soggetti in contabilità semplificata, considerando che l’acquisto e la rivendita di tabacchi costituiscono operazioni “fuori campo IVA”, nell’effettuare le registrazioni contabili è ritenuta sufficiente la contabilizzazione del solo aggio, da registrarsi esclusivamente ai fini reddituali quale elemento positivo di reddito. Per questa ragione, normalmente, nella tenuta di una contabilità semplificata di una tabaccheria ci si limita ad annotare nei corrispettivi l’aggio, rilevandolo dalla nota di consegna dei tabacchi, ritenendo irrilevante il costo dei tabacchi e gli introiti derivanti dalla vendita degli stessi.
La fattura elettronica per i generi di monopolio
Con l’avvento della fattura elettronica le “note di consegna” dei generi di monopolio pervengono sotto forma di fattura di acquisto (tipo di documento TD01), emesse dai fornitori verso le varie rivendite. Il documento ricevuto dal fornitore perviene (ovviamente) sul canale “acquisti” e riporta distintamente una serie di voci, per esempio con riferimento all’acquisto di tabacchi:
• il valore dei tabacchi lavorati (lordo) alla voce prezzo unitario – operazione ex articolo 74 D.p.r. 633/1972, codice natura N2;
• il valore dell’aggio riconosciuto alla tabaccheria – espresso con segno meno alla voce sconto o maggiorazione e specifica tipo dato “Aggio” – operazione ex articolo 74 D.P.R. n. 633/1972, codice natura N2;
• eventuali spese accessorie sull’acquisto con descrizione SERVIZI – operazione soggetta ad IVA ad aliquota ordinaria 22%.
Si tratta dunque di un documento composto da diverse voci, di natura diversa tra loro, poiché riporta il valore lordo dei tabacchi (irrilevante ai fini contabili nel caso di contabilità semplificata), l’aggio che, invece rappresenta un aspetto rilevante ai fini reddituali, quale componente positivo di reddito, e le spese per servizi, anch’esse rilevanti ai fini reddituali quale costo di esercizio.
Scritture contabili rivenditore in contabilità ordinaria
Esempio 1
Acquisto e vendita di Gratta e Vinci
Il rivenditore Giuseppe Verdi acquista “Gratta e Vinci” per 2.000 euro dal proprio fornitore. Verranno pagate, inoltre, vincite ai propri clienti per un complessivo importo di 400 euro.
Considerando che le vincite pagate dal rivenditore al suo cliente, costituiscono degli anticipi per conto del proprio fornitore di “Gratta e Vinci” sarà necessario effettuare la seguente scrittura contabile:
Credito v/fornitore a Cassa contanti 400,00
L’aggio sui “Gratta e Vinci”, attualmente, è pari all’8 per cento dell’ammontare del venduto.
Pertanto, supponendo che tutti 2.000 euro di cartoline siano stati venduti, il ricavo del sig. Verdi sarà pari a 160 euro (2.000 x 8%).
Nel momento in cui verrà saldato il debito per l’acquisto delle cartoline di Gratta e vinci, l’importo verrà compensato con l’ammontare delle vincite anticipate dal rivenditore e con l’aggio spettante. Quindi, la scrittura sarò la seguente:
Debito v/fornitore a Diversi 2.000,00
Credit v/fornitore 400,00
Aggio su Gratta e Vinci 160,00
Banca C/c 1.440,00
Esempio 2
Acquisto e vendita di tabacchi
Il soggetto Mario Rossi, rivenditore di generi di monopolio in contabilità ordinaria, acquista dei tabacchi e riceve la relativa fattura contenete i seguenti dati:
– Valore tabacchi acquistati al netto dell’aggio: 3.000,00 euro (fuori campo IVA, articolo 74, D.p.r. 633/1972);
– spese di trasporto: 20,00 euro (+ IVA al 22% pari a 4,40 euro).
Diversi a Debiti v/fornitori 3.024,40
Conto transitorio patrimoniale 3.000,00
Spese di trasporto 20,00
IVA c/acquisti 4,40
Ai fini di una completa disamina occorre ricordare che l’aggio spettante al rivenditore di tabacchi è pari al 10 per cento del venduto.
Si ipotizza che il sig. Mario Rossi, in data 04 marzo 2021, incassi 80 euro per la vendita di tabacchi rileverà la seguente scrittura:
Cassa contanti a Diversi 80,00
Conto transitorio patrimoniale 72,00
Aggi su vendita di tabacchi 8,00
In questo modo verrà rilevato contabilmente tra i ricavi di vendita l’effettivo guadagno di spettanza del sig. Rossi che è costituito dall’aggio.
Esempio 3
Rilevazione delle rimanenze finali di beni di monopolio
Ai fini della corretta rilevazione di questa scrittura occorre premettere che i prodotti di monopolio non costituiscono beni di proprietà del rivenditore, pertanto, anche in sede di rilevazione delle esistenze iniziali e finali di tali beni, occorre utilizzare dei conti transitori che non vadano ad incidere sulla determinazione del reddito di esercizio.
Immaginando che il rivenditore Bianchi abbia rimanenze finali di tabacchi pari a 8.000,00 euro. Al 31/12/2020 la scrittura in partita doppia è la seguente:
Rimanenze di beni in monopolio a Conto transitorio patrimoniale 8.000,00
Al primo gennaio 20201 occorrerà effettuare la scrittura di giroconto per la rilevazione delle esistenze iniziali:
Conto transitorio patrimoniale a Rimanenze di beni in monopolio 8.000,00
Riferimenti normativi
• Legge 22 dicembre 1957, n. 1293, articolo 24;
• D.P.R. n. 633 del 1972, articolo 10, comma 6;
• C.M. 17 maggio 2000 n. 98/E.
• D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, articolo 74;
• D.M. 8 febbraio 2011;
• Agenzia delle Entrate, Circolare 17 maggio 2000, n. 98/E.
( Articolo di Marco Baldin pubblicato su Fiscal Focus )