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Se i soci assunti controllano la Srl artigiana

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Una Srl artigiana, con due soci al 50 per cento, ha adottato come sistema di amministrazione il Cda con presidente esterno non socio.

I due soci sono assunti dalla società con contratto di lavoro subordinato. Si chiede se entrambi i soci possono essere dipendenti o se sono tenuti a iscriversi anche alla Gestione artigiani e a versare i relativi contributi come artigiani.

M.D.BARI

Occorre tenere conto di alcuni aspetti al fine di confermare l’attuale assetto di lavoro dipendente.

È necessario, in particolare, che il presidente del Cda abbia i poteri decisionali nella società, soprattutto in materia di gestione del personale, e che le sue decisioni, frutto delle delibere sociali, non possano essere messe in discussione dai soci, che comunque hanno il potere di scegliere in ogni momento un diverso assetto dei poteri.


In ogni caso, per l’Inps (messaggio 3359/2019) l’ attività lavorativa subordinata prestata in favore delle società di capitali da semplici soci che non sono investiti di particolari mandati o poteri è, in via generale, sempre ammessa in ragione della titolarità, in capo alle stesse, della personalità giuridica che presuppone la distinzione soggettiva tra lavoratore dipendente e datore di lavoro, ferma restando la sussistenza di tutti i requisiti tipici del rapporto di lavoro subordinato.

Se ciò è fattibile in linea teorica, va poi accertata la situazione concreta, dato che nel caso descritto i soci hanno il controllo esclusivo della Srl e non la sola maggioranza. Se poi fanno parte del Cda, va accertato se già in questa sede sono in grado di mettere in minoranza il presidente, cosa questa che porterebbe a escludere la realizzazione di un rapporto subordinato.
Se così è, l’attività dei soci, svolta in modo prevalente e abituale, determinerebbe l’obbligo di iscriversi alla Gestione artigiana.

( Articolo di Pietro Gremigni pubblicato su “Il Sole 24ore”)

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