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Limite per pagamento in contanti nel 2020 passa da 3000 a 2000 euro – le regole

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Torna a diminuire il limite pagamento contanti che dopo 4 anni passa da 3000 a 2000 euro, ma non è l’unico cambiamento.

La Legge di Bilancio 2020 ha ulteriormente ritoccato il limite pagamento contanti in Italia (al di sopra, resta obbligatorio il ricorso a pagamenti elettronici o comunque tracciabili: carte, bonifici, assegni), il divieto di pagamento in contanti e la tracciabilità del pagamento delle spese detraibili IRPEF al 19%.

Vediamo nel dettaglio cosa cambia e la stretta introdotta per i medici e per gli altri oneri detraibili. Con il decreto fiscale 2020, il governo introduce infatti una nuova soglia di limitazione all’uso del contante. Le nuove soglie per l’uso dei contanti sono dunque:

• Limite uso contante dal 1° luglio 2020 e nel 2021: passa da 2.999,99 euro a 1.999,99 euro; • Limite uso contante dal 2022: passa da 1.999,99 euro a 999,99 euro.

NB: i limiti contanti 2020 si applicano anche per prestiti, regali, donazioni (anche tra parenti)

Novità ed eccezioni

La nuova soglia di utilizzo della carta moneta comportano che:

• fino a 1.999 euro sia possibile effettuare i pagamenti in contanti a un’altra persona/azienda

• da 2.000 euro in su sia necessario l’utilizzo di strumenti tracciabili come bonifico bancario, carta di credito, ecc. per trasferire fondi da un soggetto a un altro.

NB: Tale limite non contempla il prelevamento o versamento per cassa in contanti dal proprio conto corrente perché non si tratta di un trasferimento tra soggetti diversi. Questa nuova soglia per l’utilizzo del contante determinerà necessariamente una progressiva riduzione del denaro circolante, dato che qualsiasi transazione superiore ai 2.000 euro e in seguito ai 1.000 euro deve avvenire attraverso canali tracciabili (bonifico bancario, carte di credito, ecc.).

Vi sono delle eccezioni previste, potranno infatti effettuare pagamenti in denaro contante oltre i 3000 euro sono solo ed esclusivamente cittadini stranieri non residenti in Italia (turisti) nei confronti di operatori di commercio al minuto e agenzie di viaggio e turismo.

Detrazioni IRPEF e tracciabilità

Le limitazioni sull’utilizzo dei contanti hanno modificato anche gli oneri detraibili dall’IRPEF al 19%. Con le novità introdotte da gennaio 2020, per poter usufruire della detrazione IRPEF è necessario che siano tracciabili anche i pagamenti di spese quali:

• mediche e mediche specialistiche • funebri • assicurazioni rischio morte • addetti all’assistenza personale nei casi di non autosufficienza • veterinarie • interessi passivi mutui prima casa • intermediazioni immobiliari per abitazione principale • frequenza scuole e università • erogazioni liberali • iscrizione ragazzi ad associazioni sportive, palestre, piscine, altre strutture e impianti sportivi • affitti studenti universitari • abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale

Ciò comporta, quindi, che per effetto di tale disposizione normativa, a decorrere dal 2020 non potranno più essere pagate in contanti tutte le spese detraibili dall’IRPEF al 19% ex art. 15 del DPR 917/1986 da riportare nella dichiarazione dei redditi, anche se potranno ancora essere pagati tramite denaro contante medicinali e dispositivi medici, e le prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio Sanitario Nazionale.

Paghe e stipendi

Dal 1° luglio 2018 è vietato corrispondere a mezzo contanti la retribuzione a un dipendente o collaboratore, che può essere corrisposta solo ed esclusivamente tramite bonifici con IBAN, pagamenti elettronici, assegni bancari o postali e versamenti in contanti presso la banca o la posta, con esclusione, almeno per il momento, dei rimborsi spese per le trasferte e gli anticipi di spese per conto del datore di lavoro o del committente. Ricordiamo che per il datore di lavoro o il committente che non rispettano il divieto in materia di tracciabilità degli stipendi è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria per un importo compreso tra i 1.000 e i 1.500 euro.

Bonus privati per i pagamenti con moneta elettronica

L’art. 1 c. 288 della Stabilità 2020, per incentivare l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici, ha previsto un rimborso in denaro per coloro i quali effettuano abitualmente – al di fuori di attività di impresa o esercizio di professione – acquisti con strumenti tracciabili, secondo condizioni che saranno disciplinate da un successivo decreto ministeriale previsto entro il 30 aprile 2020.

Come funziona all’estero?

L’Italia da tempo si è accodata alla scia di Francia, Spagna e Belgio che rispettivamente vedono limiti ai pagamenti in contanti di €1.000, €1.000 e €3.000. Limiti sussistono anche in Grecia €1.500, Slovacchia €3.000, Portogallo €1.000. Le nazioni più permissive, invece, sono Polonia e Croazia in cui il limite è di €15.000 e la Repubblica Ceca con €14.000, mentre in Romania il limite è impostato a €2.100 e in Bulgaria a €5.100. Nei restanti paesi europei non vigono invece particolari restrizioni.

( Articolo pubblicato su “Danea Blog”)

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